Il compromesso è l'arte di tagliare una torta in modo tale che ciascuno creda di avere la fetta più grossa.

Jan Peerce

Dolci preparati con le amiche, che tra chiacchiere e risate non vengono neanche mangiati.

Dolci dei giorni tristi, quando la casa è invasa dal profumo di cioccolato, e che consolano sempre.

Dolci delle feste, delle occasioni speciali, con cui si deve fare bella figura, ma con poca fatica!

Dolci della nonna, tramandati di madre in figlia, "quelli sì che vengon buoni!...".

Dolci sbagliati e non sai spiegarti il perchè.

Dolci sempre uguali e sempre diversi, quelli pronti sempre al momento giusto, menomale.

...Nulla può competere con il sapore di un dolce fatto in casa.

martedì 11 novembre 2014

Budino di meringa

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Te Per Canzone Una Scritto Ho", Lo Stato Sociale


Premetto che non amo i budini, nè i dolci troppo dolci.
Non le riesco proprio a tollerare, queste due categorie. 
I primi perchè mi ricordano sempre - anche se il budino in questione è dei migliori e fatto con ingredienti di prima qualità - quelle sottospecie di formine al cacao (?) gelatinose e dal gusto insignificante che ci appioppavano ogni giorno in mensa, alle scuole elementari. 
I secondi, perchè credo che un dolce per essere veramente buono debba avere un suo gusto caratteristico, fatto di tanti sapori diversi (e a volte, perchè no, contrastanti!) che si mescolano insieme, così da dare un effetto finale unico. 
Per mangiare qualcosa che sa soltanto di zucchero mi sciolgo una bustina in bocca e faccio prima, non so se mi spiego!:-) 
Appurato ciò, ancora non capisco come mi sia venuta voglia di provare questo budino. 
E' stata senza dubbio una necessità, perchè avevo una montagna di albumi che giacevano in frigorifero da più giorni e, ad essere sincera, neanche ricordo con quali modalità mi erano avanzati. Forse li avevo accumulati, o forse mi era venuta la bella idea di sfamare un esercito con mezzo kilo di crema pasticcera... Fatto sta che gli albumi superstiti avevano occupato all'incirca due ripiani del frigorifero e la situazione era giunta ad un punto di non ritorno. 
O riciclare, o buttare. 
E dato che la seconda opzione non è da considerare minimamente, quando si tratta di cucinare (a meno che le cose non siano scadute, ovvio!), mi sono buttata su una ricetta di Martha Stewart che, si sa, non delude mai.
Un'elegantissima nuvola bianca, ecco il risultato: va accompagnato da una salsa ai frutti di bosco leggermente acidula che compensa con la stucchevolezza (non eccessiva, tranquilli!) del budino. 
Se aggiungiamo il fatto che ha pochissime calorie, beh, direi che è la perfetta conclusione per una cena sostanziosa... E' davvero leggerissimo e fa una spettacolare figura!

  
Ricetta tratta da "Living" di Martha Stewart
 
Ingredienti per uno stampo da budino da 1.5 l di capacità:
- 5 albumi
- 1/2 cucchiaino di cremortartaro (potete anche ometterlo)
- un cucchiaio di succo di limone
- 135 g di zucchero semolato
- la punta di un cucchiaino di sale
- estratto di vaniglia o di mandorla a piacere

Per la salsa ai frutti di bosco:
- frutti di bosco a piacere (io li ho usati surgelati)
- succo di limone
- zucchero a velo

Iniziate sbattendo gli albumi con il cremortaro e il succo di limone finchè non saranno belli spumosi, dopodichè con le fruste sempre in funzione aggiungete lo zucchero, un cucchiaio alla volta. Quando lo zucchero è tutto incorporato unite il pizzico di sale e l'estratto scelto, montando fino ad avere una meringa lucida e ben gonfia.
Versate il composto nello stampo da budino che avrete precedentemente spennellato leggermente con olio di semi. Appiattite bene con la spatola in modo da essere sicuri di riempire lo stampo in modo uniforme.
Cuocete il dolce a bagnomaria in forno preriscaldato a 180°C per circa 20-25 minuti (non di meno, altrimenti la meringa non cuocerà bene!) Durante la cottura il dolce si gonfierà fino ad uscire dallo stampo, ma una volta sfornato tornerà alle dimensioni originarie, quindi non preoccupatevi.
 Una volta cotto, tiratelo fuori dal forno e fatelo raffreddare a temperatura ambiente, quindi sformatelo con attenzione su un piatto da portata (può essere utile passare una lama sui bordi in modo da assicurarsi che sia staccato completamente prima di capovolgerlo).
Mettete il budino in frigorifero per almeno quattro ore.
Per la salsa, mettete in un frullatore la frutta, il succo di limone (per me circa un cucchiaio) e lo zucchero a velo regolandovi con le dosi a vostro piacimento.
Irrorate il budino con la salsa solo al momento di servire.

Se preferite, potete sostituire la salsa ai frutti di bosco con una al cioccolato, preferibilmente fondente per esaltare la dolcezza del budino.

venerdì 19 settembre 2014

Torta di nocciole alla ricotta con crema di nutella

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Senza di te", Zibba e Almalibre


Ci sono giornate perfette. È vero, sembrano rare, ma guardandosi indietro spesso si scopre che non lo sono affatto. Perchè non si tratta di giornate interamente perfette, partite bene fin dal mattino e proseguite ancora meglio, ricche di sorprese, di felicità e caratterizzate da improbabili scene tipo film. 
E come sarebbe possibile, d'altronde? Non esiste nuovo giorno, per quanto partito nel modo giusto, che non porti con sè qualche piccola o grande difficoltà. 
No, le giornate perfette di cui parlo io sono quelle che non sembrano tali finchè non sono concluse. Il giorno, a volte addirittura la settimana dopo. 
Sono quelle che ricordiamo per qualche particolare, per qualche momento che sì, a ripensarci è stato di pura e cristallina felicità. Per davvero
Quelle giornate che se mi chiedessero di raccontare, il giorno successivo, non saprei farlo. 
Quelle che alla domanda "Cosa hai fatto di bello ieri sera?" mi verrebbero in mente soltanto le risate, il buon cibo, gli sguardi tra amici, le intese in un colpo d'occhio, e forse risponderei qualcosa di vago. "Ieri sera? Ah sì, tutto bene.."
Perchè si finisce sempre così, vero? A non dire quello che si vorrebbe dire: che la giornata è stata come una risata genuina che scoppia all'improvviso, come la nostra torta preferita, come il mare d'inverno o il sole caldo quando inonda la casa al mattino.  
"Tutto bene". 
Come se a sbilanciarsi troppo quella felicità che ancora non abbiamo realizzato, nè compreso del tutto, ma che c'è, potesse sfuggirci dalle mani. 

Questa torta è un omaggio alle mie origini. La ricetta originaria è quella di mia nonna, che la prepara da che io mi ricordo. 
La mia torta preferita, la sua: sempre insuperabile, sempre più buona di tutte le altre torte di nocciole che ho mai assaggiato (e ammetto di averne assaggiate parecchie, da Piemontese DOC quale sono!). Proprio per questo motivo, perchè come la fa mia nonna non la fa nessuno, - e io men che meno! - ho dovuto modificarne leggermente la ricetta.
Dopo averla preparata quasi per gioco, qualche tempo fa, (mai avrei pensato che sarebbe uscita così!), questa nuova versione super golosa è finita dritta dritta tra le indispensabili del mio ricettario. 
La ricotta, che nella ricetta di mia nonna è sostituita dal burro, le conferisce una straordinaria morbidezza senza appesantirla,e gli amaretti sbriciolati nell'impasto sono stati una piacevole sopresa. 
Ovviamente, condizione necessaria affinchè questa torta venga davvero buona è scegliere nocciole come si deve: servono quelle tonde di Langa, il cui profumo intenso si sente quasi a confezione chiusa.

Note: Per una versione più light potete omettere la nutella e incorporare dei pezzetti di cioccolato fondente tritato nell'impasto, la torta sarà comunque buonissima!

Ingredienti: 
- 150 g di nocciole sgusciate
- 100 g di ricotta fresca
- 250 g di zucchero
- 20 g di burro 
- 3 uova fresche
- 100 g di farina
- 3 amaretti morbidi 
- 1 pizzico di sale
- nutella q.b.
- granella di nocciole per decorare

Tostate le nocciole in un padellino sul fuoco, poi, una volta fredde, tritatele finemente nel mixer. Sciogliete il burro, unitelo in una ciotola insieme allo zucchero, poi aggiungete le uova una alla volta, la farina setacciata, un pizzico di sale e ele nocciole tritate. Per ultimo, sbriciolate nell'impasto i tre amaretti, amalgamateli e poi versate il composto in una tortiera imburrata ed infarinata. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti (fate la prova dello stecchino). 
Quando la torta è cotta sfornatela e lasciatela raffreddare completamente su una gratella per dolci. 
Nel frattempo scaldate per pochi istanti la nutella in un pentolino (ve ne servirà all'incira un bicchiere): questo passaggio serve per ammorbidirla, altrimenti vi sarà difficile spalmarla sulla torta. Versate quindi la nutella morbida sulla superficie e decorate a piacere con la granella di nocciole. 
Conservate la torta in un luogo fresco, o ancora meglio in frigorifero, avendo cura di tirarla fuori qualche minuto prima di servirla. 

domenica 7 settembre 2014

Muffin avena e cioccolato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Greygoose", Cesare Cremonini


Svegliarsi al mattino non è mai stato così difficile. 
Da un po' di giorni a questa parte c'è qualcosa che mi fa aprire gli occhi presto, prestissimo, anche se potrei dormire molto di più. 
Mi stiracchio e lascio che i raggi del sole settembrino, che illuminano la mia stanza sempre alla stessa ora, mi abbaglino con la loro luce gioiosa e insistente. Quasi volessero ricordarmi che al di là del vetro c'è un mondo in continuo mutamento, che la vita si vive per strada, fuori, e non tra le lenzuola del mio letto. 
Peró non riesco ad alzarmi e rimango lì intere mezz'ore senza dormire, soltanto rilassando il cervello. Sarà stanchezza accumulata o il periodo un po' così che sembrano riversarmi addosso una malinconia senza precedenti. 
Mi fa davvero piacere iniziare la giornata solo quando a colazione mi aspetta qualcosa di buono, qualcosa di dolce fatto da me. È così che mi sono ritrovata a sfornare questi muffin per almeno due settimane di seguito, senza mai stancarmi del loro profumo e della loro  
 meravigliosa consistenza. Ora mi sono "data una calmata", e la maggior parte delle mattine mi costringo ad alzarmi anche se loro sono finiti e la sera prima non ho avuto il tempo di rifarli. Ma la verità è che il cibo è una coccola, e questi muffin sono diventati per me l'abbraccio mattutino di cui ogni tanto tutti abbiamo bisogno. 



Ingredienti:
- 185 g di farina autolievitante
- 50 g di farina di mandorle
- 100 g di zucchero semolato
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di cannella (facoltativo) 

- la scorza di 1/2 limone
- 1 pizzico di sale
- 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
- 114 gr di burro sciolto
- 2 uova leggermente sbattute
- 1 mela
- 50 g di cioccolato fondente tritato (o gocce di cioccolato)
- 2 cucchiai di zucchero di canna
- 180 ml di acqua calda

- fiocchi di avena  q.b.

Preparazione
In una ciotola unite la farina, il lievito, il sale, la farina di mandorle, la cannella, la scorza di limone grattugiata finemente e lo zucchero semolato. Mescolate bene. Fate fondere il burro e lasciatelo raffreddare completamente, poi  aggiungete le uova lievemente sbattute, l'estratto di vaniglia e l'acqua calda. Mescolate il composto così ottenuto e unitelo agli ingredienti secchi. Lavoratelo poi con un cucchiaio di legno, senza preoccuparvi troppo di eventuali grumi. Sbucciate la mela e tagliatela a cubetti, quindi incorporatela all'impasto.  Insieme al cioccolato tritato. Foderate una teglia per muffins con i pirottini e aiutandovi con un cucchiaio o con un porzionatore per gelato riempiteli per 2/3, poi distribuite sulle superficie qualche cucchiaio di zucchero di canna e i fiocchi d'avena.
Infornate quindi per circa 25-30 minuti in forno già caldo a 200°C.

Lasciate raffreddare completamente prima di toglierli dallo stampo. Si conservano in un contenitore ermetico per 4-5 giorni. 

lunedì 1 settembre 2014

Cookies glassati al cioccolato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Mezzogiorno", Jovanotti


What goes around comes around
Se c'è una cosa che ho imparato, ormai, è che tutto torna. 
Certe volte sono le persone a tornare da noi, quando ormai le avevamo accantonate insieme ai ricordi più dolci: in quei luoghi della mente dove hanno fissa dimora il profumo della torta che faceva la nonna e la voce del maestro quando diceva "Questa mattina leggeremo qualche pagina di Cipì!".
Il perchè ritornino da noi è ancora un mistero. 
Puó essere un bisogno psicologico, come l'assassino che torna sempre sul luogo del delitto perchè lì ha lasciato una parte di sè.
O forse il perchè sta nel fatto che le situazioni mollate a metà per inseguirne altre rimangono dentro di noi, e diciamoci le cose come stanno: a nessuno piace lasciare le cose a metà. 
Insomma quel che è certo è che spesso e volentieri le persone ricompaiono nelle nostre vite quando ormai le abbiamo messe da parte, volenti o nolenti. 
Proprio quando le nostre strade hanno preso deviazioni diverse ci ritroviamo a camminare su due vie parallele. Divise, magari, ma comunque una accanto all'altra. 
E il bello è che non siamo più gli stessi di prima, - e come sarebbe possibile, d'altronde? -. Cresciuti, cambiati, spettinati dalla vita. Forse più compatibili, questa volta.

Dei biscotti che più buoni di così non si puó, sono facili da fare e non hanno proprio nulla da invidiare a quelli esposti nei banconi delle pasticcerie. Se siete imbranati come me i primi che ricoprirete di glassa saranno degli obrobri, anzi dei veri e propri scherzi della natura, ma non desistete! 
Continuando a glassarli prenderete la mano e questi cookies cioccolatosi diventeranno sempre più belli! Si conservano per due/tre giorni in un contenitore di latta, o comunque chiuso ermeticamente, ma meglio se in frigorifero. 

Ricetta tratta dal libro "Una merenda a New York"
Ingredienti per l'impasto:
- 85 g di burro ammorbidito
- 100 g di zucchero semolato
- 2 uova medie
- 110 ml di latte
- 1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
- la scorza grattuggiata di mezzo limone
- 250 g di farina 
- 1 cucchiaino di lievito
- 1 pizzico di sale

Per la glassa al cioccolato:
- 65 g di cioccolato fondente tritato
- 50 g di panna fresca 
- 10 g di burro
- 50 g di zucchero a velo
- 5 ml di  acqua bollente

Preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete il burro e lo zucchero con le fruste elettriche (o in una planetaria) finchè il composto non diventa spumoso. 
Incorporate gli altri ingredienti umidi continuando a frullare: l'impasto deve diventare omogeneo. In una ciotola, mescolate gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, il lievito e il sale, poi incorporateli all'impasto precedente e sbattete ancora. 
Su una teglia rivestita di carta da forno formate delle palline di circa 3 cucchiai ciascuna, poi infornate i biscotti per circa 12 minuti, finchè non li vedrete leggermente dorati. 
Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente su una gratella.
Nel frattempo preparate la glassa: in un pentolino portate a ebollizione a fuoco medio la panna e il burro. Togliete dal fuoco, aggiungete il cioccolato tritato e fatelo sciogliere. Incorporate ora lo zucchero a velo e l'acqua bollente, mescolando finchè la glassa non sarà liscia e lucida. Inzuppateci i biscotti ormai freddi soltanto da un lato e poi poneteli a raffreddare appoggiandoli su una gratella sul lato privo di cioccolato. 
Lasciate indurire la glassa (potete anche metterli un paio d'ore nel frigorifero).

Note: Se, mentre state inzuppando i cookies nella glassa, vedete che quest'ultima si sta addensando troppo, aggiungete ancora un cucchiaio di acqua calda e mescolate bene!

domenica 24 agosto 2014

Torta all'ananas caramellato

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Vivendo adesso", Francesco Renga


Il cielo è nuvoloso e l'aria è davvero autunnale, oggi. Come ogni giorno. 
Gironzolo per casa con un maglioncino a maniche lunghe, ma sotto mi ostino a portare i pantaloncini corti per non darla vinta a questa estate che è stata del tutto assente. Persino tenere aperte le finestre è una sfida, con quest'aria gelida che entra e mi riempie la schiena di brividi improvvisi. 
Cerco di impegnarmi affinchè il tempo fuori non condizioni e rispecchi troppo il mio tempo dentro. Non proprio facile, ecco. Ma se non l'estate, che ormai è un desiderio accantonato insieme a molti altri, irrealizzabile (?) o forse solo rimandato di un anno, almeno il weekend è arrivato e, anzi quasi finito. Ad accompagnarlo è un dolce come si deve, una torta di quelle alte, soffici - e sì purtroppo, molto burrose -  perchè mica si puó stare a stecchetto tutta la settimana.
(Chi è che sta a stecchetto in questa casa, poi, è ancora una domanda a cui non so dare risposta!) 
Bella da vedere e una goduria per il palato, la torta di ananas caramellato è un must che non delude mai. Certo, non è proprio un dolce light, ma è perfetta per un tè con le amiche o per concludere con eleganza una cena o il pranzo della domenica. Io, che la amo alla follia e la faccio spessissimo (forse anche troppo, se dò retta alle parole dei miei assaggiatori ufficiali!) di solito la servo ancora calda accompagnata da una pallina di gelato al fiordilatte.  

Ingredienti:
Per la torta 
- 150 g di burro
- 1 tazza e 1/2 di zucchero
- 3 uova
- 1 tazza di latte
- 3 tazze di farina
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
- 1 ananas fresco tagliato a fette 

Per il caramello:
- 1/2 tazza di acqua
- 2 tazze di zucchero 

Fate sciogliere il burro in un pentolino, poi versatelo in una ciotola insieme allo zucchero, le uova, il latte, la farina setacciata con il lievito e il pizzico di sale. 
Frullate bene finchè il composto non è omogeneo e mettetelo da parte. 
Preparate poi il caramello: ai fornelli scaldate lo zucchero con la mezza tazza di acqua e aspettate che la schiuma passi da bianca a dorata. 
Una volta che il caramello è dorato, versatelo ancora bollente in una tortiera imburrata, maneggiandolo con cautela. Distribuitevi sopra le fette di ananas in modo da coprire completamente la base della tortiera (ve ne serviranno circa 8). Versate poi l'impasto della torta sopra le fette di ananas e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 35 minuti. Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura. 
Una volta sformata la torta, capovolgetela SUBITO in un piatto da portata, quando è ancora bollente: altrimenti il caramello si indurirà troppo e la torta sarà rovinata.
Servite accompagnata da una pallina di gelato alla crema.

lunedì 4 agosto 2014

Torta alle pesche e mandorle

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Immagini che lasciano il segno", Tiromancino


Restare a fissare il computer per minuti che sembrano ore, o forse lo sono davvero. 
Iniziare a scrivere qualcosa per poi cancellare tutto, riscrivere una riga, cancellarla. 
Tutto sembra sbagliato, scontato. 
Un salto in cucina a bere un bicchiere d'acqua, che magari mi viene l'ispirazione. 
Riassumere nella mente gli avvenimenti di questi giorni: il ritorno dalla vacanza a Palma di Maiorca, una delle più belle da un po' di anni a questa parte; lo studio per un altro esame; partenze di amici che mancano già tantissimo; una fuga al mare in programma per la prossima settimana; una serata fatta soltanto di donne, risate e sangria; un pranzo di famiglia.
Arrivi. 
Ma anche partenze e domande, troppe domande senza risposte.
Sempre in bilico tra il volere e il potere, tra il sapere cosa voglio fare e l'incertezza del farlo. 
Mi vengono in mente le parole di una canzone dei Perturbazione che non mi lascia più.
"Chi sono io? Cosa farò? Che cosa sono stato, tra quello che ho vissuto e quello che ho immaginato?"
Alle domande che si affollano, anzi che mi affollano, rispondo con una torta. 
Come sempre, in fin dei conti.
Lasciare che il profumo e il colore delle pesche mi inebrino. 
Poi lo zucchero, le uova e la farina. Mescolare bene il tutto, assaggiare l'impasto. 
Gesti fatti e rifatti tante di quelle volte che ormai fanno parte di me. 
Una rassicurazione, quasi a dire "guarda che sei sempre la stessa!".
Delle mandorle, ecco cosa manca. 
Sì, mandorle in superficie, che stanno sempre bene.
Metto in forno e via.
Forse qualche certezza, seppur insignificante, ce l'ho ancora.


Ingredienti: 
- 3-4 pesche
- 2 tuorli
- 25 g di burro
- mezzo bicchiere di latte
- mezzo bicchiere di olio
- 150 g di zucchero
- 180 g di farina
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di vanillina
- mandorle a lamelle 

Montate i tuorli con lo zucchero finchè non sono chiari e gonfi, unite il burro fuso, il latte, la farina setacciata con il lievito, la vanillina e il pizzico di sale. Mescolate bene per amalgamare il tutto e versate l'impasto in una teglia imburrata e infarinata. Cospargete la superficie della torta con le pesche tagliate a fettine, disponendole a raggiera, e con le lamelle di mandorla, poi distribuiteci sopra qualche cucchiaio di zucchero semolato. 
Infornate la torta nel forno preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti. 
Quando è cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare prima di servire.

giovedì 3 luglio 2014

Muffin alla banana e cocco

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Logico", Cesare Cremonini

Amo le estati così, quelle non troppo calde e ventilate, quelle in cui fa piacere accendere il forno per una pizza con gli amici o per cuocere una teglia di muffin. 
Questa che è iniziata è un'estate davvero strana per me. 
L'ultima per alcune cose, la prima per altre. Un'estate di fini e di inizi, insomma.
Si chiude una storia durata cinque anni, anche se non del tutto: il mio aggancio, le mie basi - che poi altro non sono che persone - rimangono lì e non si muovono. Almeno spero.
A quello che verrà dopo quest'estate strana ancora non ci penso, concentrata come sono sull'adesso, su un hic et nunc mutevole e sempre pieno di sorprese. 
Per ora mi concentro sul viaggio che ho atteso per mesi: Palma di Maiorca aspetta soltanto noi, sei fanciulle distrutte da un anno intensissimo. 
Una vacanza di sole donne, il sole della Spagna e mille risate: penso soltanto a questo.
E nel frattempo cucino, cucino e ancora cucino, andando a ripescare ricette vecchie come il cucco e sperimentandone di nuove (alcune anche assurde, lo ammetto!).
Quella che vi propongo invece assurda non lo è per niente, anzi. 
Da segnarsi assolutamente, questi muffin alla banana sono l'ottava meraviglia del mondo. Una goduria per il palato e per l'olfatto, perchè , oltre che divini hanno anche un profumo irresistibile. 
La ricetta arriva dritta dritta da uno dei blog più belli del web, che non sto a presentarvi perchè sicuramente conoscete meglio di me e che si rivela ogni volta una grandissima fonte di ispirazione.
Ringrazio dunque Sabina per questa splendida ricetta che aveva postato l'anno scorso: da quando l'ho provata ha un posto d'onore nel mio ricettario casalingo!:)


Note: 
- la crosticina che si vede in foto è data dal fatto che, prima di infornare i muffin (ma anche le torte in generale), a me piace molto spolverizzare la superficie con qualche cucchiaino di zucchero semolato, così da creare una crosticina zuccherosa deliziosa. Da provare!
- per non farmi mancare niente ho aggiunto anche qualche goccia di cioccolato nell'impasto (e noto soltanto ora che sono invisibili nelle foto) e il risultato... vabbè, chevvelodicoaffa'!?!

Ingredienti per 12 muffin:
- 250 g di farina
- 50 g di cocco disidratato
- 3 banane mature
- 100 g di zucchero di canna
- 60 g di burro fuso
- 2 uova fresche
- 1 cucchiaino e mezzo di lievito per dolci
- 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
- un pizzico di sale
- qualche cucchiaio di latte per ammorbidire l'impasto se fosse troppo asciutto

 

Schiacciate le banane in una ciotola con una forchetta, poi aggiungete le uova e il burro fuso.
In un'altra scodella mescolate tutti gli ingredienti secchi: la farina, il cocco, lo zucchero, il lievito, il bicarbonato e infine la presa di sale, poi aggiungeteci il composto di banane e amalgamate bene, fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Trasferite a cucchiaiate l'impasto negli stampini da muffin dove avrete messo precedentemente i pirottini di carta. Cuocete nel forno preriscaldato a 180° per circa 20-25 minuti finchè non risultano belli dorati.
Verificate la cottura con la prova dello stecchino: se è asciutto, i muffin sono pronti per essere divorati!
 

lunedì 5 maggio 2014

Torta al cioccolato e caramello con mandorle caramellate

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Stolen Dance", Milky Chance


Ebbene sì, sono tornata. Sono tornata dopo mesi di assenza, anche se di assenza vera e propria non si puó parlare perchè non ho mai smesso di cucinare nè, tantomeno, di leggere le fantastiche ricette dei blog che seguo.  
È che il periodo non è proprio quello più facile dell'anno, tra lo studio e gli impegni che sembrano moltiplicarsi. 
Il tempo per fotografare e postare ricette  è praticamente inesistente, ma il cioccolato avanzato dalle uova mi ha costretto a infornare una torta. 
E che torta! 
Se già conoscete questa goduria (che io, come molti altri sul web, chiamo "torta Lindt") non ci sarà bisogno di spiegazioni. 
E' perfetta per togliere dal frigo un po' del cioccolato avanzato da Pasqua, ma ovviamente nulla vi vieta di correre al supermercato a comprarne una tavoletta se avete già smaltito tutte le uova!
Io ho voluto fare una piccola variazione sul tema, aggiungendo uno strato di caramello prima della crema al cioccolato e decorandola in superficie con delle mandorle caramellate. 
Melius abundare quam deficere, diceva il buon vecchio Cicerone.
E io l'ho preso alla lettera:-)
Insomma bando alle ciance, tutto quello che occorre è del cioccolato fondente di buona qualità, una manciata di mandorle e.. una seduta in palestra per smaltirla! 


Ingredienti
Per la base:
-3 uova
- 150 g di zucchero
- 100 g di burro
- 100 g di cioccolato fondente
- 100 g di farina 

Per la crema al cioccolato:
- 200 g di cioccolato fondente (o al latte, come preferite)
- 200 ml di panna fresca

Per la salsa al caramello:
- 50 g di zucchero 
- 2 cucchiai di acqua circa
- 1 cucchiaio di philadelphia
- mandorle pelate intere

Preriscaldate il forno a 180°C. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato insieme al burro e lasciate raffreddare. In un'altra ciotola sbattete le uova intere con lo zucchero finchè il composto non sarà abbastanza gonfio, poi aggiungete lentamente la farina setacciata e, in ultimo, il cioccolato fuso con il burro. 
Amalgamate bene il composto, imburrate e infarinate l'apposita teglia e versatelo al suo interno. Cuocete la base per circa 15 minuti, poi estraetela dal forno e lasciatela raffreddare completamente. Una volta fredda, capovolgetela su un piatto da portata e mettetela da parte. Dedicatevi quindi alla salsa al caramello, facendo cuocere lo zucchero in un pentolino insieme ai due cucchiai d'acqua. 
Mi raccomando, attenzione a non bruciare il caramello! Quando lo zucchero avrà preso il classico colore ambrato spegnete il fuoco e aggiungete al caramello un cucchiaio scarso di formaggio philadelphia, che renderà la salsa cremosa e non la farà indurire immediatamente. Immergete velocemente alcune mandorle nel caramello e mettetele a raffreddare su un foglio di carta da forno. 
Versate poi la crema nell'incavo della torta e distribuitela in modo omogeneo. 
Una volta fatta questa operazione, sciogliete a bagnomaria il cioccolato restante e, dopo averlo lasciato raffreddare qualche minuto, aggiungetevi la panna fredda. 
Versate quindi anche il cioccolato nell'incavo della torta, sopra la crema al caramello (levigandola se necessario) e mettete la torta a raffredare in frigorifero per una mezz'oretta.
Quando la crema al cioccolato si sarà leggermente indurita, decorate la torta con le mandorle caramellate, così da non farle affondare, poi rimettete la torta in frigo fino al momento di servirla.


lunedì 10 febbraio 2014

Sachertorte di San Valentino

Canzone consigliata per la preparazione:
"La linea sottile", Luciano Ligabue


Quand'è che i rapporti iniziano a cambiare? 

Quand'è che oltrepassiamo quella linea sottile che c'è tra odiare e amare? 

Cosa accade? Non credo si tratti di un singolo momento, di una cosa che prima non era e che poi tutto in un colpo è. Penso che il cambiamento cresca dentro di noi silenzioso e timido, e penso che siamo noi stessi a volerlo. 
Forse è il nostro subconscio, o forse siamo noi che semplicemente neghiamo quello che ci sta succedendo dentro. Lo neghiamo finchè non si rivela palese, prima agli occhi degli altri e poi anche ai nostri. Un gesto amichevole che solo poco tempo prima non avremmo mai fatto. Una parola gentile, uno scambio di sguardi un po' più lungo del normale.  
"Mi tieni la maglia in borsa, che non so dove metterla?". 
Frasi accennate, un sorriso mozzato sul nascere, sfiorarsi le mani. 
È così che cambiano i rapporti. Con i dettagli insignificanti.
Con le litigate furiose, soprattutto con le litigate furiose. 
Frasi che ci escono dalla bocca senza che ce ne accorgiamo, cose che mai avremmo pensato di poter dire.
Orgoglio, situazioni complicate, incomprensioni.
Le cose che si ribaltano. L'odio diventa amore, così come nel dolce percepiamo il salato.
La sua torta preferita. 
Che è anche la mia, ma non lo dico.

Questa è Sua Maestà la Sachertorte, fatta per un compleanno speciale la scorsa settimana. Credo che sia uno dei dolci più adatti a San Valentino perchè, se fatta bene, basta un morso per mandare in paradiso chi la sta assaggiando. La ricetta, che uso da una vita con grandi soddisfazioni, viene dritta dritta dal primo libro di Benedetta Parodi, "Cotto e mangiato". Provatela, non ve ne pentirete. È davvero facile rendere felici qualcuno.. 
O perlomeno, lo è con questa ricetta! 


Ingredienti: 
- 100 g di mandorle
- 100 g di zucchero a velo
- 150 g di burro di ottima qualità
- 5 uova
- 70 g di farina 00
- 1 bustina di lievito 
- 300 g di cioccolato fondente al 70% di cacao
- 250 g circa di confettura di albicocche
- 150 g di panna fresca
- cuoricini di zucchero colorati per decorare

Preriscaldate il forno a 180°C. Tritate le mandorle molto finemente nel mixer e mettetele in una ciotola con lo zucchero a velo, i tuorli ed il burro fuso, poi aggiungete gradualmente la farina e il lievito setacciati insieme. 
Incorporate anche gli albumi montati a neve fermissima e mescolate bene il composto dal basso verso l’alto. Nel frattempo fate sciogliere 150 g di cioccolato a bagnomaria e, una volta raffreddato, unitelo all’impasto. Imburrate e infarinate una teglia rotonda di diametro 22 cm, versatevi il composto e cuocete la torta in forno a 180° per circa 25 minuti. 
Fate la prova dello stecchino per verificare se è completamente cotta. Fate raffreddare la torta su una gratella per dolci, poi tagliatela a metà e farcitela con la confettura. Ricomponete la torta e spennellate anche tutta la superficie, compresi i bordi, di un leggerissimo strato di confettura (in questo modo la glassa aderirà meglio). 
Tritate il cioccolato avanzato e fatelo fondere a bagnomaria con la panna, mescolando bene per ottenere una glassa fluida e lucida. 
Quando è ancora calda, versate la glassa sulla torta e levigatela con una paletta liscia. 
Se avete una gratella per dolci meglio, altrimenti, per non sporcare il piatto con il cioccolato fuso che cadrà dai bordi, potete usare un trucco semplicissimo: tagliate delle strisce di carta di alluminio e con queste ricoprite il piatto su cui servirete la torta. Appoggiatevi sopra la Sacher, colatevi la glassa e, una volta che questa si è indurita, sfilate le strisce di carta da sotto. In questo modo il piatto resterà pulito. 
Decorate infine la vostra torta come più vi piace: per l'occasione io ho utilizzato dei cuoricini di zucchero, ma di solito la lascio senza nulla e faccio la classica scritta "sacher" con la sac a pòche.
Conservate la sacher in frigorifero e servitela con della panna montata non zuccherata.

mercoledì 22 gennaio 2014

Brownies al cioccolato con lamponi (che non si vedono ma ci sono)

Canzone consigliata per la preparazione: 
"Heart to Heart", James Blunt


Ormai le feste sono concluse del tutto, non ci sono più scuse.
Il forno reclama la nostra attenzione, così come tutte quelle ricette appuntate durante le vacanze natalizie su foglietti sparsi qua e là per la casa, in attesa di giorni migliori.
Basta una giornata fredda e piovosa, due ore a disposizione e tanto cioccolato.
La crosticina c'è, è un buon segno.
Se solo avessi avuto più lamponi... Ma vabbè, ormai quel che è fatto è fatto.
Il profumo dolcissimo invade ogni stanza.
Senza avere neanche il tempo di tagliarli a quadrotti i brownies spariscono per metà a causa dell'assalto degli affamati componenti della famiglia. 
Però il loro giudizio non conta, si sa che sono golosissimi!:-)
Ora li assaggio anch'io, per forza.
 ...Se esiste la pace dei sensi, si raggiunge così.

Ingredienti per circa 16 brownies:
- 200 g di cioccolato fondente al 70%
- 200 g di farina
- 250 g di burro
- 190 g di zucchero di canna
- 4 uova
- 40 g di cacao amaro in polvere
- 160 g di lamponi surgelati (o frutti di bosco)
- 1/2 cucchiaino di lievito
- 1 pizzico di sale

Preiscaldate il forno ventilato a 180°C.
Sciogliete il burro in un pentolino insieme al cioccolato, mescolando finchè il composto non sarà liscio e omogeneo.
Fate intiepidire, poi trasferite il composto dentro ad una ciotolae unitevi lo zucchero e le uova una ad una, mescolando con una frusta. Setacciate poi la farina con il lievito, il sale e il cacao e aggiungetela all'impasto, amalgamando bene. Unite infine anche i lamponi e traferite il composto in uno stampo rettangolare imburrato e infarinato. Livellate e infornate per circa 40 minuti, finchè i brownies non avranno fatto la classica crosticina. Assicuratevi che l'interno sia morbido, mi raccomando! 
Una volta sfornati e completamente raffreddati, tagliateli a quadrotti e serviteli.

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